La Pubblica Amministrazione e il marketing digitale
I cittadini italiani e la pubblica amministrazione hanno quasi sempre un rapporto antagonista. Le carenze e le lacune vere o presunte della pubblica amministrazione, diventano aspetti particolarmente negativi agli occhi dei cittadini. È lenta, corrotta, inefficiente e non è in grado di fornire un livello di servizio equo al Paese nel suo complesso.
Questa percezione diffusa, trova sostegno nei diversi articoli che riportato classifiche in cui l’Italia è costantemente agli ultimi posti per quanto riguarda la qualità della sua burocrazia.
La Pubblica Amministrazione e il marketing digitale
I cittadini italiani e la pubblica amministrazione hanno quasi sempre un rapporto antagonista. Le carenze e le lacune vere o presunte della pubblica amministrazione, diventano aspetti particolarmente negativi agli occhi dei cittadini. È lenta, corrotta, inefficiente e non è in grado di fornire un livello di servizio equo al Paese nel suo complesso.
Questa percezione diffusa, trova sostegno nei diversi articoli che riportato classifiche in cui l’Italia è costantemente agli ultimi posti per quanto riguarda la qualità della sua burocrazia.
Ma a cosa è dovuto questo divario?
È facile comprendere, che non esiste un’unica causa di questa inadeguatezza. Piuttosto, si tratta di un mix di fattori che rendono l’amministrazione affaticata o desueta.
Uno di questi riguarda le risorse umane che lavorano nelle PA. In primo luogo, il numero di lavoratori nel settore pubblico è spesso insufficiente. Nel merito, il numero di personale amministrativo in Italia è quasi uguale a quello della Germania e molto inferiore a quello della Spagna e del Regno Unito.
Nel nostro Paese ci sono 5,5 dipendenti pubblici ogni 100 abitanti, quasi come in Germania (5,7), ma meno che in Spagna (6,4) e persino meno che nel Regno Unito, che ha 7,9 dipendenti pubblici ogni 100 cittadini.
Altro aspetto importante è quello del ricambio generazionale. Nonostante le nuove assunzioni, l’età media del personale stabile è 50,7 anni. Nel 2001 era di 44,2 anni. Gli impiegati pubblici con meno di trent’anni sono il 4,8%, si riducono al 3,6% solo tra il personale stabile. Nei Ministeri, negli enti locali e nella scuola abbiamo solo 2 giovani di meno di 30 anni assunti stabilmente ogni 100 impiegati. Il confronto con i dipendenti stabili che hanno più di 60 anni è impietoso: nei Ministeri lo 0,7% ha meno di trent’anni, ma il 29,3% è sopra i 60 anni. Analogamente all’andamento demografico, anche l’invecchiamento del personale amministrativo è rapido.
Un’altra questione spinosa è senza dubbio il livello di competenze e le opportunità di formazione all’interno della pubblica amministrazione.
È stato infatti rilevato che il 19% dei dipendenti non ha le competenze necessarie per svolgere le mansioni assegnate, mentre solo nel 14% dei casi il livello di istruzione del dipendente supera quello richiesto per il lavoro. Inoltre, solo la metà del personale amministrativo è laureato.
Lo stesso vale, ad esempio, per le competenze digitali. La pubblica amministrazione ha infatti bisogno di competenze tecniche, organizzative e manageriali per poter gestire questa evoluzione.
Ciò è confermato dal fatto che, sebbene la maggior parte degli amministratori pubblici ritenga di avere un livello di competenze accettabile, se non superiore a quello richiesto, ciò è dovuto principalmente all’autoformazione (48,5%) e alle prestazioni lavorative (31,2%), mentre solo il 9,5% ha ricevuto una formazione.
Trasformazione digitale
Naturalmente, questo non è l’unico problema della pubblica amministrazione, né riguarda solo i dipendenti.
Un esempio da questo punto di vista è la trasformazione digitale attuata negli ultimi anni.
Inutile dire che, in generale, la strada da percorrere è ancora lunga e il livello europeo non è ancora stato raggiunto. Infatti, secondo i dati Eurostat 2018 sull’economia e la società digitale europea, la situazione per la pubblica amministrazione italiana non è del tutto positiva, e ciò è confermato dal livello di crescita digitale, con l’Italia che si colloca al 25° posto assoluto nella classifica dei Paesi europei, con un punteggio di 44,3, top 30 punti in meno rispetto alla Danimarca (agendadigitale.eu).
Questi dati riflettono il fatto che il processo di digitalizzazione manca di una strategia veramente unitaria e non c’è uno sviluppo digitale omogeneo in tutto il Paese.
Di conseguenza, alcuni settori sono stati largamente ignorati dalla trasformazione digitale, mentre altri sono nettamente avanti, paragonabili ad altri Paesi europei (si pensi al caso degli open data, dove il processo di digitalizzazione del Paese è stato largamente ignorato dalle autorità), e alcuni settori, comparti e regioni sono nettamente avanti (si pensi al caso degli open data, dove il processo di trasformazione digitale del Paese è stato largamente ignorato dalle autorità). L’Italia è salita all’ottavo posto in Europa grazie a investimenti significativi e a un approccio strategicamente coerente da parte delle autorità centrali e locali).
È fondamentale che questa trasformazione sia il più possibile diffusa, in modo da poterne sfruttare appieno i vantaggi. Non sorprende, infatti, che la digitalizzazione possa portare enormi benefici alla pubblica amministrazione e alla regione nel suo complesso.
Si pensi, ad esempio, alla digitalizzazione delle fatture. L’obbligo di abbandonare le fatture cartacee per passare a quelle digitali rappresenta una vera e propria rivoluzione e ha avuto un impatto molto positivo sull’intero funzionamento delle strutture statali.
Le fatture elettroniche possono infatti rendere più veloce e sicura la gestione dei documenti da parte della pubblica amministrazione, ridurre lo spreco di carta e lo spazio fisico necessario per le pratiche. Ciò comporta ovviamente un notevole risparmio economico.
Per fare un esempio, è stato stimato che l’adozione della fatturazione elettronica al posto di quella tradizionale in tutto il Paese porterebbe a un risparmio di 1 miliardo di euro in tutta la pubblica amministrazione dopo la completa implementazione (agendadigitale.eu).
Va aggiunto che la fatturazione elettronica è uno strumento perfetto per implementare le strategie di marketing digitale pensate per la pubblica amministrazione.
Trasformazione digitale
Naturalmente, questo non è l’unico problema della pubblica amministrazione, né riguarda solo i dipendenti.
Un esempio da questo punto di vista è la trasformazione digitale attuata negli ultimi anni.
Inutile dire che, in generale, la strada da percorrere è ancora lunga e il livello europeo non è ancora stato raggiunto. Infatti, secondo i dati Eurostat 2018 sull’economia e la società digitale europea, la situazione per la pubblica amministrazione italiana non è del tutto positiva, e ciò è confermato dal livello di crescita digitale, con l’Italia che si colloca al 25° posto assoluto nella classifica dei Paesi europei, con un punteggio di 44,3, top 30 punti in meno rispetto alla Danimarca (agendadigitale.eu).
Questi dati riflettono il fatto che il processo di digitalizzazione manca di una strategia veramente unitaria e non c’è uno sviluppo digitale omogeneo in tutto il Paese.
Di conseguenza, alcuni settori sono stati largamente ignorati dalla trasformazione digitale, mentre altri sono nettamente avanti, paragonabili ad altri Paesi europei (si pensi al caso degli open data, dove il processo di digitalizzazione del Paese è stato largamente ignorato dalle autorità), e alcuni settori, comparti e regioni sono nettamente avanti (si pensi al caso degli open data, dove il processo di trasformazione digitale del Paese è stato largamente ignorato dalle autorità). L’Italia è salita all’ottavo posto in Europa grazie a investimenti significativi e a un approccio strategicamente coerente da parte delle autorità centrali e locali).
È fondamentale che questa trasformazione sia il più possibile diffusa, in modo da poterne sfruttare appieno i vantaggi. Non sorprende, infatti, che la digitalizzazione possa portare enormi benefici alla pubblica amministrazione e alla regione nel suo complesso.
Si pensi, ad esempio, alla digitalizzazione delle fatture. L’obbligo di abbandonare le fatture cartacee per passare a quelle digitali rappresenta una vera e propria rivoluzione e ha avuto un impatto molto positivo sull’intero funzionamento delle strutture statali.
Le fatture elettroniche possono infatti rendere più veloce e sicura la gestione dei documenti da parte della pubblica amministrazione, ridurre lo spreco di carta e lo spazio fisico necessario per le pratiche. Ciò comporta ovviamente un notevole risparmio economico.
Per fare un esempio, è stato stimato che l’adozione della fatturazione elettronica al posto di quella tradizionale in tutto il Paese porterebbe a un risparmio di 1 miliardo di euro in tutta la pubblica amministrazione dopo la completa implementazione (agendadigitale.eu).
Va aggiunto che la fatturazione elettronica è uno strumento perfetto per implementare le strategie di marketing digitale pensate per la pubblica amministrazione.
Il marketing digitale della pubblica amministrazione
Ma che relazione c’è tra la trasformazione digitale della pubblica amministrazione, l’insoddisfazione generale dei privati cittadini nei confronti dei servizi pubblici e il marketing digitale?
In realtà, la relazione esiste ed è più importante di quanto si possa immaginare.
In linea con la sua funzione di indirizzo e coordinamento del percorso di crescita digitale della pubblica amministrazione, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha recentemente completato la realizzazione di un sito web “per sensibilizzare i professionisti della comunicazione pubblica sul valore della promozione dei servizi digitali nel percorso di trasformazione della pubblica amministrazione italiana” (agid.gov.it).
Rendere le amministrazioni pubbliche più orientate al marketing significa accompagnare in modo moderno il rapporto quotidiano tra cittadini e servizi pubblici, fornendo servizi digitali più efficienti e costruendo relazioni di fiducia con i cittadini che permettano loro di avvicinarsi all’uso del digitale.
In altre parole, questo approccio può realizzare una customer experience per i cittadini, migliorare la reputazione delle amministrazioni pubbliche e incoraggiare i cittadini a partecipare e a esercitare attivamente i loro diritti di cittadinanza.
Cosa devono fare le amministrazioni pubbliche per diventare più orientate al marketing
Per ottenere tutti questi vantaggi, l’approccio della pubblica amministrazione deve essere simile a quello del settore privato e, dopo tutto, è questo che i cittadini si aspettano. L’opinione pubblica italiana è infatti favorevole alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, che si traduce in servizi adeguati: il 29% vuole procedure semplificate e il 25,5% risposte più rapide, oltre a una maggiore trasparenza, uno dei principi a cui tutte le autorità pubbliche dovrebbero conformarsi (rainews.it ).
Il marketing digitale può svolgere un ruolo importante nel soddisfare queste aspettative. Questo perché il marketing digitale non si esaurisce nella semplice gestione di siti web e profili social, ma comporta un vero e proprio cambiamento organizzativo.
Comporta infatti l’utilizzo di tecnologie e media digitali, l’analisi del pubblico target e la co-attivazione di touch point tradizionali e innovativi per raggiungere gli obiettivi di marketing. Nel marketing digitale, in particolare, ci sono alcuni aspetti da considerare quando si costruisce una strategia (digital4.biz).
In primo luogo, per intercettare efficacemente il pubblico target è necessario analizzarne le caratteristiche, le abitudini e i comportamenti tipici.
Ciò consentirà anche di personalizzare con precisione i contenuti, compresi il tono di voce, le call to action e le “parole chiave” da inserire per renderli rilevanti in fase di ricerca.
Non è l’unica cosa che si può stabilire dai dati: è anche possibile capire quali canali attivare. In generale, le strategie di marketing digitale hanno una struttura omnicanale. In altre parole, mirano ad attivare diversi touchpoint in modo integrato, evitando inutili duplicazioni, al fine di rendere l’esperienza del consumatore e del cittadino più ricca e coinvolgente.
Esempi di successo di marketing digitale nella pubblica amministrazione
Come accennato nell’introduzione, la strada verso la piena digitalizzazione della pubblica amministrazione è ancora lunga e, in generale, la trasformazione digitale è stata raggiunta solo in alcuni settori e non in altri.
Tuttavia, è possibile trovare alcuni buoni esempi che dimostrano che le amministrazioni pubbliche possono ottenere risultati notevoli se utilizzano le tecnologie digitali e applicano correttamente le strategie di marketing digitale.
Trieste.
Il primo esempio è il Comune di Trieste. Trieste ha realizzato una comunicazione moderna ed efficace integrando le competenze digitali all’interno della città e utilizzando in modo coerente i social network.
Il Comune di Trieste ha infatti attivato sei diversi social network, ognuno con una funzione diversa, creando un flusso di informazioni efficace ed efficiente attraverso la diversificazione dei linguaggi e dei contenuti offerti. Ogni canale ha una specifica funzione strategica e una chiara identità comunicativa, rivolgendosi a diversi target e a specifici KPI.
Ciò è stato possibile grazie al riconoscimento ufficiale da parte del Comune di Trieste del ruolo del social media manager pubblico. Il social media manager è una persona che gestisce professionalmente la comunicazione sui canali social e costruisce piani editoriali in linea con gli obiettivi amministrativi.
Grazie a questa strategia di marketing digitale, i follower del Comune di Trieste sono aumentati notevolmente e cittadini e turisti apprezzano il servizio, interagendo spesso con le pagine e instaurando un rapporto di fiducia con l’amministrazione.
Aggiornamento dei documenti d’identità
Il secondo caso di studio mostra come il marketing digitale possa aiutare la pubblica amministrazione a fornire servizi di qualità e informazioni realmente rilevanti a tutti i cittadini.
Questo caso di studio riguarda una collaborazione tra la pubblica amministrazione e l’azienda italiana Doxee, leader nei servizi e nelle soluzioni cloud per la gestione delle comunicazioni aziendali.
Secondo la legge, ogni ente locale ha due obblighi. (i) informare i cittadini 3/6 mesi prima che la loro carta d’identità scada e debba essere rinnovata e (ii) informare i cittadini dell’obbligo di convertire la carta d’identità cartacea in elettronica.
A tal fine, l’Associazione degli Ufficiali di Stato Civile, insieme al Centro Nazionale Trapianti e all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha promosso l’utilizzo di video Doxee Pvideo® personalizzati.
A questo proposito, Doxee Pvideo® si è rivelato perfetto per tre motivi principali:
1. in primo luogo, è altamente personalizzabile a partire dai dati a disposizione dell’amministrazione, come richiesto da un’efficace strategia di marketing digitale. Infatti, è possibile trovare il nome, il numero e la data di scadenza della carta d’identità di un cittadino;
2. in secondo luogo, perché questi video sono strutturati in modo da fornire tutte le informazioni necessarie per il rinnovo (numeri di telefono, orari di apertura dei punti di contatto, link agli indirizzi web, ecc.) in modo mobile-friendly, cioè adattato a uno dei formati utente più diffusi in Italia
3. infine, Doxee Pvideo® si è rivelato un touchpoint particolarmente adatto perché rende le CTA più fluide, semplici e veloci, consentendo ai cittadini di eseguire azioni specifiche mentre sono ancora nel video.
I vantaggi per i comuni che hanno implementato Doxee Pvideo® sono molteplici:
1. la comunicazione obbligatoria è diventata più coinvolgente e percepita come rilevante dai cittadini
2. grazie alle funzioni analitiche incluse in Doxee Pvideo®, sono stati in grado di monitorare il comportamento dei cittadini e di ottimizzare l’efficacia delle loro comunicazioni, fornendo loro i servizi di cui avevano bisogno.
3. grazie a Doxee Pvideo®, l’amministrazione ha potuto limitare la produzione e l’invio di avvisi cartacei, con un notevole risparmio sui costi di spedizione.
4. la personalizzazione di Doxee Pvideo® ha permesso ai cittadini di impegnarsi più attivamente con le autorità e di interagire con loro. La campagna ha ottenuto il 91% delle visualizzazioni totali del video e il 31% dei cittadini ha richiesto un appuntamento direttamente dal video.
3. la riscossione della TARI
Il terzo esempio dimostra come il marketing digitale si riveli una risorsa fondamentale per lo svolgimento di alcune funzioni della pubblica amministrazione e aiuti nel monitoraggio e nella tracciabilità dei processi.
In questo caso, la pubblica amministrazione aveva bisogno di un modo più semplice e veloce per riscuotere la TARI, la tassa sulla raccolta e il trattamento dei rifiuti urbani e assimilati.
L’Italia conta più di 27 milioni di contribuenti TARI e questo comporta notevoli problemi in termini di riscossione, accertamento delle morosità e in generale di gestione del rapporto cittadino-utente, a causa di ritardi burocratici e di una comunicazione non sempre efficace.
Ancora una volta, Doxee Pvideo® si è rivelato uno strumento molto utile.
Diversi comuni hanno implementato la soluzione, tra cui Milano, Genova e Bologna, grazie alla collaborazione di Doxee con partner importanti come il gruppo di ingegneria Municipia e importanti player ICT specializzati nella gestione dei processi legati ai tributi amministrativi locali. soluzione.
L’obiettivo era quello di rendere la comunicazione più coinvolgente e di facilitare il pagamento delle tasse, il tutto reso possibile dall’utilizzo di Doxee Pvideo®.
L’utilizzo di Doxee Pvideo® è stato possibile grazie alla creazione da parte di Doxee di contenuti video, la cui prima parte mostrava un prospetto economico con l’importo da pagare, la data di scadenza e la possibilità di rateizzare il pagamento. Nella seconda parte, i cittadini calcolavano le tasse e, dato che il video era personalizzabile, venivano inserite scene diverse a seconda delle caratteristiche del destinatario. Nell’ultima parte, i cittadini potevano compiere azioni direttamente nel video. Ad esempio, potevano lasciare i propri recapiti, richiedere informazioni sulla Tari, ricalcolare l’importo dovuto e, soprattutto, pagare online tramite Pagopa o integrare l’F24 per pagare online.
Monitorando il comportamento degli spettatori, è stato possibile ottimizzare i video e fornire ai cittadini servizi realmente pertinenti in futuro. Inoltre, è aumentato anche il livello di coinvolgimento.
Infatti, l’85% delle visualizzazioni sono state complete, più della metà di coloro che hanno guardato il video ha poi effettuato un pagamento e altre 1.550 richieste di cambio di proprietà sono state precompilate.
Questo dimostra che l’uso di strategie di marketing digitale come Doxee Pvideo®, se utilizzato con strumenti digitali in grado di offrire esperienze memorabili ai clienti attraverso l’analisi dei dati, la personalizzazione dei contenuti e l’attivazione di touch point inaspettati, porta sempre a risultati molto positivi. Doxee.
In tutto questo, non dobbiamo dimenticare l’importanza di avere esperti del settore come Doxee che forniscano soluzioni innovative e guidino l’organizzazione nella creazione di comunicazioni digitali strategiche, orientate ai risultati e veramente a misura di cittadino, passo dopo passo.